In una nota stampa, il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini ricorda e celebra la figura di Don Tonino Bello nel giorno del suo compleanno.

“I barrios argentini e le case dei poveri. I vicoli bui della città e i luoghi dell’emarginazione. Le scuole che don Tonino scelse di frequentare per imparare ad amare le realtà hanno l‘odore degli ultimi. Raccontavano di vite che facevano rumore solo quando si tingevano di colori cupi. Quelle che spesso vengono celate perché fanno troppo male, testimoni di un divario che assume le sembianze di un abisso.

Don Tonino Bello, il vescovo della Chiesa col grembiule, il presidente nazionale di Pax Christi, il vescovo della Diocesi di Molfetta, l’uomo che volle festeggiare il Natale a Sarajevo mentre, in piena guerra, era in corso un bombardamento, oggi avrebbe compiuto 89 anni.

A Molfetta, la città di cui si innamorò da subito, ha vissuto per meno di unici anni. Ma tanto è bastato perché la città, la comunità intera lo sentisse davvero suo. Negli anni del suo episcopato ha fondato a Molfetta il centro di prima accoglienza, a Ruvo una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Ovunque ha seminato granelli che ormai sono diventati alberi. E i suoi “segni” sono tangibili ovunque. Con lui accanto ci sentivamo tutti un po’ più forti. Ed oggi lui è presenza viva non solo in chi l’ha conosciuto ma anche nei giovani. E questo è segno di eterno”, conclude Minervini.