Un ordine del giorno condiviso a larghissima maggioranza, con la sola astensione di Rifondazione. La richiesta corale alla Regione di finanziare integralmente l’impianto di compostaggio e il digestore anaerobico in alternativa di consentire al Comune di Molfetta di reperire fondi sulla base delle normative vigenti in materia di appalti, e di contribuire ai costi di smaltimento dei rifiuti alla luce di quanto previsto dalla sentenza del Consiglio Stato del 6 dicembre scorso. E poi l’invio dell’ordine del giorno approvato a tutti i comuni Aro.

Molfetta riparte da qui. Da un’azione comune per vedere realizzato, dopo decenni, un impianto immediatamente cantierabile eppure ancora inesistente. Da una discussione, in aula consiliare, sentita e partecipe a margine di un incontro a cui hanno preso parte Angelo Pansini, direttore generale Ager, Giovanni Campobasso, commissario Aro in Puglia, Saverio Tammacco, consigliere regionale. E’ stato proprio il consigliere Tammacco a ripercorrere le tappe più importanti legate alla storia dell’impianto di compostaggio e del digestore anaerobico, sin dal 2008 inserito nel Piano delle opere pubbliche dell’amministrazione provinciale Divella.

Negli anni, ha ricordato il consigliere Tammacco, «Numerose sono state le mozioni presentate, interventi in Consiglio regionale, incontri e convocazioni della V commissione ambiente della regione. Tutti senza alcun risultato sotto il profilo finanziario. Ho partecipato – ha ricordato Tammacco – anche ad un incontro tra Regione, Ager e Comune di Molfetta, durante il quale è stata assicurata una copertura anche parziale dell’impianto, Oggi non si hanno notizie sul finanziamento».
«Siamo arrivati ad un punto di non ritorno – ha detto il Sindaco Tommaso Minervini nel suo intervento – è importante una sana gestione pubblica avanzata, con l’aiuto di professionalità elevate. Stiamo ragionando per dare alle amministrazioni future qualcosa di tecnologicamente avanzato.
Grazie all’impulso di “Insieme per la città”, di tutta la maggioranza, delle minoranze che hanno portato l’intero Consiglio comunale ad intraprendere, al massimo livello, gli interessi pubblici sollecitando la Regione a concedere i finanziamenti e attivare procedure per realizzare un impianto di avanguardia della città a servizio anche dei comuni vicini.
La comunità molfettese si fa capofila di una richiesta degli altri comuni del nostro Aro di un impianto tecnologico che vada a chiudere davvero il ciclo dei rifiuti. E non possiamo più attendere».

Anche perché, come ha ricordato l’assessore alle partecipate, Sergio de Candia, nel suo intervento, i costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati sono passati da 117,56 euro del 2019 a 205,29 euro del 2023, e le tariffe degli impianti di compostaggio sono passate da 126,64 euro a tonnellate del 2019 a 176,68 dello scorso anno. Tutto questo a fronte di un impianto a Molfetta e di Molfetta che potrebbe essere immediatamente cantierabile.