Aveva accumulato in modo illecito un considerevole patrimonio stimato in circa 50 milioni di euro, composto da 15 fabbricati, tra i quali una villa vista mare, 4 terreni per un’estensione totale di circa 5.000 metri quadrati, 4 società specializzate nella realizzazione e ristrutturazione di edifici, 6 veicoli ed un’imbarcazione da diporto, nonché 11 conti correnti e quote partecipative ad un fondo di investimento.

Un vero e proprio “tesoro” quello di Giuseppe Manganelli, pregiudicato molfettese soprannominato Pinuccio “La Madonna”, confiscato a lui e alla sua famiglia questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari a seguito di un decreto emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Bari presieduto dalla dott.ssa Giulia Romanazzi su richiesta della Procura della Repubblica di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia.

Già condannato nell’ambito delle operazioni dei Carabinieri “Primavera” e “Reset”, per aver promosso e coordinato un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti operante su Molfetta e zone limitrofe, Manganelli – ritenuto appunto al vertice del gruppo criminale – è stato condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione.

L’odierno provvedimento emesso dal Tribunale accoglie quasi completamente la proposta della DDA di Bari, formulata sulla base degli accertamenti patrimoniali effettuati dalla Sezione specializzata del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bari che hanno ricostruito sia la carriera criminale di Manganelli sia gli introiti dell’intero nucleo familiare, fornendo un corposo quadro indiziario circa l’illecita provenienza della sua ricchezza, accumulata negli ultimi 20 anni e che costituirebbe il compendio del traffico di droga.