“L’Italia ripudia la guerra” sono le prime parole dell’art. 11 della Costituzione Italiana.
Il termine “ripudia” ha un valore etico inequivocabile in un contesto normativo che, all’alba della fine dei due conflitti mondiali del ‘900, ridisegna, tra l’altro, una Comunità internazionale fondata sul rispetto e la reciprocità della comunicazione, stigmatizzando, inesorabilmente, tutti gli atteggiamenti e le posizioni assunte dai Paesi in difformità con le politiche della pace, del dialogo e della sicurezza.

Piero Calamandrei a tal proposito affermava “…la dottrina democratica non è fatta per arrestarsi e concludersi nelle frontiere nazionali…”, a noi, dunque, il compito di continuare ad affermare, in ogni dove ed in ogni forma, il valore di quei principi e di attribuire alla Pace la funzione di bene comune da difendere anche quando la convivenza dei popoli appare difficile da sostenere.

È con questo spirito che vogliamo e dobbiamo celebrare la giornata dedicata all’Unità Nazionale e alle nostre Forze Armate, ricorrenza nata sulle ceneri del sacrificio dei tanti caduti anche tra la popolazione civile. Nessuno deve permettersi di rendere vano quel sacrificio. Il valore delle vite umane non ha confini ed in un mondo globalizzato dove tutte le guerre sono “vicine”, abbiamo, oggi più che mai, il dovere di far memoria del dolore della nostra storia per reclamare a gran voce la Pace.