Mani criminali e senza scrupoli, sprezzanti del rischio di essere individuate al calare della sera e nonostante la presenza di videocamere di sorveglianza nella zona. Sono quelle che sabato scorso nelle campagne di Molfetta, tra le 17.00 e le 18.00, hanno barbaramente tagliato con una motosega 200 ulivi a ridosso della strada provinciale 56 che collega la città adriatica a Ruvo, a circa 5 chilometri dall’abitato. Il grave atto, testimoniato da queste immagini, segue quello compiuto poco più di tre settimane fa a danno del medesimo imprenditore agricolo, il presidente di Coldiretti Molfetta Mauro De Ruvo, a cui furono segati 487 esemplari dello stesso oliveto appartenenti alla qualità Nociara, trapianto appena 4 anni fa.
Ma se il primo episodio sembrava far propendere per l’ipotesi dello sfregio, all’indomani di quest’ultimo attacco prende corpo la pista della delinquenza, tesa ad incutere sgomento nello stesso De Ruvo, che peraltro ha ribadito di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive. I Carabinieri di Molfetta indagano sull’accaduto, confidando anche nei video delle telecamere di sorveglianza, tra cui quelle di una famiglia che risiede appunto nelle vicinanze. Dalle poche indiscrezioni trapelate, è plausibile che ad agire siano state due persone, probabilmente con l’ausilio di un terzo soggetto a fungere da “palo” nei pressi dell’accesso al terreno, il quale avrebbe allertato i malviventi, mettendoli in fuga nei fondi adiacenti al momento dell’arrivo di una pattuglia delle guardie campestri. Intanto Coldiretti Puglia ha espresso solidarietà e vicinanza all’imprenditore molfettese, reclamando «un presidio intensificato delle forze dell’ordine per salvaguardare quanto rimane e prevenire ulteriori atti criminali».





























