Non conosce pace la vicenda legata all’appalto e alla conseguente gestione della piscina comunale di Molfetta intitolata a Vincenzo de Cosmo. Nelle prossime ore, infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia discuterà il ricorso inoltrato dalla Sport Project nei confronti dell’Ente, finalizzato a sospendere la decisione della Giunta comunale che ad ottobre aveva revocato l’affidamento, dopo l’espletamento della procedura di gara, alla stessa società Sport Project, capofila del raggruppamento temporaneo di imprese con la Green City.
L’annullamento della procedura giunse a seguito della relazione del Segretario Comunale Ernesto Lozzi, forte del parere dall’avvocato Bepi Maralfa, quest’ultimo in qualità di consulente del Comune in materia di Anticorruzione e controllo degli appalti pubblici. Alla base del provvedimento, ci sarebbero state presunte inadempienze della Sport Project, in primis la mancata esecuzione dei lavori esterni all’impianto natatorio per un importo di 450mila euro, rientrante tra le prerogative essenziali nei termini della stessa gara d’appalto.
In questo nuovo intricato capitolo giudiziario il Comune di Molfetta ha affidato l’incarico della propria difesa ad Agostino Meale, professore di diritto amministrativo presso l’Università di Bari.
Intanto, com’è noto, dai primi giorni di dicembre la struttura di Contrada Longone della Spina – dopo essere rimasta chiusa per ben 9 anni – è tornata operativa per effetto della gestione provvisoria fino al 30 aprile 2026 affidata all’Adriatika Nuoto per riavviare le attività e al contempo proteggere la piscina dal nuovo rischio di abbandono o danneggiamento. Nei prossimi giorni, intanto, si attende la decisione del Tar che potrebbe aprire nuovi scenari all’interno di una vicenda i cui contorni restano burrascosi.





























