La Corte dei Conti ha fatto notificare al coordinatore della sicurezza in cantiere del porto commerciale di Molfetta, Gianluca Loliva, al direttore dei lavori Renato Marconi e al Rup Alessandro Binetti un invito a dedurre circa il presunto danno erariale da 250mila euro causato al Comune di Molfetta dai lavori non realizzati a regola d’arte. Nel processo a Trani, i tre tecnici sono imputati per truffa e frode nelle pubbliche forniture. La somma contestata è quella che l’impresa appaltatrice avrebbe risparmiato in appena 3 mesi, da ottobre a dicembre del 2021, “dall’attività illecita di conferimento di materiali difformi rispetto a quelli previsti nel capitolato speciale di appalto”.
Le indagini della Guardia di Finanza avevano documentato l’imbroglio messo in atto dal fornitore Giuseppe Dell’Erba, titolare di un subappalto, il quale avrebbe fornito materiali diversi da quelli del capitolato, ovvero almeno 40 tonnellate di inerti provenienti da terreni privati, scarti vegetali e rifiuti pericolosi.
Loliva, Marconi e Binetti avrebbero saputo che i lavori non venivano effettuati regolarmente e al contempo avrebbero omesso di fermare Dell’Erba. Nell’invito a dedurre, si citano intercettazioni molto chiare, come quelle in cui un tecnico riferì a Binetti l’assenza dei controlli sul cantiere. O quelle in cui Loliva, che nel 2023 fu interdetto alla stessa stregua di Binetti, mostrava di conoscere il tipo di materiale che veniva usato dai fornitori. A loro quell’imbroglio avrebbe consentito di intascare ulteriori 250mila euro. Per i quali, ora, è scattata la richiesta di risarcimento del danno. Anche i dipendenti comunali, infine saranno chiamati a rispondere perché avrebbero dovuto vigilare sull’appalto pubblico e viceversa non lo hanno fatto.





























