Home Cronaca Inquinamento ambientale a Molfetta, al via le ispezioni: 4 indagati

Inquinamento ambientale a Molfetta, al via le ispezioni: 4 indagati

Indagini della procura di Trani, accertamenti su Consorzio Asi

Personale militare del nucleo speciale d’intervento del comando generale del corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera – di Roma ha provveduto a dare esecuzione a un decreto di ispezione, emesso dalla procura di Trani, a carico di 17 ditte del consorzio Asi di Molfetta. Si è provveduto a notificare quattro informazioni di garanzia ai vertici del Consorzio Asi di Bari e dell’Asi spa, nella loro qualità di proprietari e gestori del compendio. Le ipotesi di reato, in concorso, a carico degli indagati sono di inquinamento ambientale in quanto “consentivano la prosecuzione da parte delle aziende presenti nella zona Asi di Molfetta di scarichi abusivi di acque reflue sia industriali che di dilavamento che determinavano l’inquinamento della falda acquifera e di porzioni significative del sottosuolo”. L’attività di indagine, che ha visto gli uomini della Guardia costiera impegnati negli scorsi mesi in attività di acquisizione documentale in numerosi enti pubblici (Regione Puglia, Comune di Molfetta, Città metropolitana di Bari, Arpa Puglia, Acquedotto pugliese, Consorzio Asi, Autorità idrica Pugliese), mira a verificare il corretto trattamento dei reflui industriali prodotti all’interno delle aree commerciali inserite all’interno del consorzio e il possesso delle autorizzazioni ambientali per l’esercizio delle singole attività e la verifica dell’eventuale compromissione dell’ambiente marino costiero circostante. Il dispositivo ha visto impiegati 60 uomini e donne del nucleo speciale di intervento del comando generale del corpo delle Capitanerie di Porto e della direzione marittima di Bari, che ha fornito collaborazione e supporto in termini di personale e mezzi. Presenti anche un elicottero e il laboratorio ambientale mobile della Guardia costiera, con a bordo tre biologi, per le attività di monitoraggio ambientale. Hanno inoltre partecipato, in supporto alle attività ispettive, personale tecnico dell’Acquedotto pugliese di Bari e consulenti tecnici nominati dal magistrato titolare delle indagini.

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